LE TAPPE 2025













I° TAPPA: CAPRI (NA) - CAPRI (NA)
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PARTENZA - ARRIVO :
È la più nota delle isole del Golfo di Napoli. Meta di tanti vacanzieri, in particolare nel periodo estivo, per le bellezze naturali e per le sue location glamour. A differenza di Ischia e Procida, la sua origine è carsica. Inizialmente, infatti, era unita alla penisola sorrentina, prima che una parte venisse sommersa dal mare e dunque si staccasse dalla terra ferma.
L’isola presenta una struttura morfologica complessa, con monti di media altezza (come il Solaro, 589 metri, e il Tiberio, 334 metri) e ampi altipiani interni. La costa è frastagliata, con diverse grotte e cale. La più note è sicuramente la Grotta Azzurra, i cui effetti luminosi hanno ispirato tantissimi poeti e scrittori (Capri è detta anche l’isola azzurra). Noti i faraglioni, isolotti rocciosi posti a poca distanza dalla riva, uno degli scorci più noti e fotografati dai turisti. Tanti i monumenti presenti sull’isola, sia strutture religiose sia di interesse storico. Nota la Piazzetta, ritrovo caratteristico e spesso meta di personaggi noti dello spettacolo, dell’imprenditoria e della politica.
Capri è servita da collegamenti via mare con le principali città campane che affacciano sul mare, a cominciare da Napoli e Sorrento.
II° TAPPA: SAN GIUSEPPE VESUVIANO (NA) - SAVIANO (NA)
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PARTENZA:
Il territorio dell’attuale San Giuseppe Vesuviano era una zona agricola appartenente al feudo di Ottajano. Col passare del tempo, la popolazione iniziò a spostarsi in prossimità di strade più percorribili, trasferimento accentuatosi a seguito dell’eruzione del 1631. Nel 1675, dopo la costruzione di una chiesa, il rione prese il nome di San Giuseppe. La separazione da Ottaviano avvenne nel 1893, mentre l’attuale denominazione è del 23 dicembre 1894.
Diversi i monumenti di interesse storico, tra i quali spicca il Santuario di San Giuseppe. Nel 1622 un cittadino donò un appezzamento all’Università di Ottajano per farvi realizzare una chiesetta da intitolare a San Giuseppe, che fu man mano ampliata prima con la realizzazione di un’altra parte nel XVIII secolo e poi con altre attività agli inizi del XX secolo. Altri edifici religiosi di pregio sono la parrocchia di San Francesco d’Assisi ai Casilli, Santa Maria la Pietà e San Leonardo di Noblac, la chiesa Vergine Madre di Dio, mentre tra gli edifici storici spiccano Villa Pironti, Palazzo Auricchio e l’Asilo della Croce Rossa Italiana.
Tra le manifestazioni più apprezzate dai visitatori, c’è la Grande Festa della Tammorra Vesuviana.
ARRIVO:
La nascita del comune di Saviano risale al 1867, dall’aggregazione con quelli di Sant’Erasmo e di Sirico. Sulle origini del nome, gli studiosi si sono sempre divisi: c’è chi ritiene che possa derivare dal fondo rustico “praedium sabinianum” e chi dal Monte Somma (che si chiamava Savino). Storicamente appartenente alla Terra di Lavoro, dopo l’Unità d’Italia fu annessa alla provincia Casertana. Nel 1927 questa appartenenza fu abolita e Saviano (insieme a tutto il circondario di Nola) fu annesso alla provincia di Napoli.
Tra i monumenti storici più antichi figura la chiesa di San Giacomo Apostolo, sorta nel Medioevo come confraternita laicale, poi evoluta in chiesa-ospedale e nel 1829 divenuta chiesa di San Giacomo Apostolo e parrocchia di Saviano. Di interesse culturale e storico anche le chiese dell’Immacolata, della Libera, di Sant’Erasmo e di San Giovanni Battista.
Molto conosciuto e frequentato da visitatori che vengono da fuori città, è il Carnevale di Saviano, considerato uno degli eventi più spettacolari e attesi di tutta la Campania, grazie alla presenza di carri allegorici, alle sfilate colorate e all’atmosfera carnascialesca che caratterizza tutta la città.
III° TAPPA: Foiano di Valfortore (BN) - Frattamaggiore (Na)
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PARTENZA - ARRIVO:
È un comune della provincia di Benevento posto in fondo ad una valle, sulla sinistra del Fortore ed è cinta da alti monti. Se in passato il nome Foiano era stato associato a “Forum Iani”, è stato poi evidenziato come la prima forma onomastica è stato Fuganum, che fa ricondurre la denominazione ad un proedium Fuganum dei Romani, abitato con ogni probabilità dagli abitanti di San Firmiano, Vasto, San Biase, San Donato e Renzicoppa.
Tra i monumenti religiosi di maggiore interesse figurano il Campanile, posto in cima alla città vecchia e che risale al 1700, e le chiese di Santa Maria di Gualdo di Mazzocca, della Madonna del Rosario e di San Giovanni.
Dal punto di vista dell’accoglienza di visitatori, vanno inoltre segnalate le apprezzate tipicità gastronomiche, tra le quali è giusto segnalare il caciocavallo silano Dop, tipicità che si inseriscono in un contesto paesaggistico di sicuro effetto. Di grande fascino il fiume Fortore, che fa da confine naturale tra le regioni Campania, Molise e Puglia. Il corso d’acqua nasce dal monte Altieri dall’unione di quattro ruscelli: il Fiumarelle, il Foiano (presente proprio nel territorio di Foiano di Val Fortore), il Montefalcone e il San Pietro.
Il nome Fratta è di provenienza monastica benedettina ed indicava nell’Alto Medioevo un territorio di sterpaglie impervio ed incolto, con macchie e dirupi, che i monaci ricevevano come donativo signorile e destinavano al lavoro dei coloni, con vantaggiosi contratti agrari. L’attuale Frattamaggiore in pratica richiama nel nome l’antica Fracta di Atella, che nel periodo carolingio (VIII secolo) fu terra monastica intorno all’abbazia di San Sossio. I documenti del IX-XI secolo, redatti nelle Curie di Atella, Benevento, Capua, Napoli ed Aversa riguardano infatti contratti agrari e scambi preferenziali degli abitanti del luogo con le organizzazioni monastiche benedettine di area longobarda, napoletana ed aversana.
I santi patroni sono San Sossio di Miseno, al quale la città eresse una chiesa risalente all’XI secolo, e Santa Giuliana di Nicomedia. Nel 1997, con il placet del primate dell’Ordine di San Benedetto, è stata solennemente intitolata città benedettina; il titolo è legato alla storia e alla custodia nella basilica cittadina delle spoglie dei Santi Sossio e Severino, traslate nel 1807 dall’abolito monastero benedettino napoletano. Nel 2008, con decreto dirigenziale della Regione Campania, Frattamaggiore ha ricevuto il riconoscimento ufficiale di città d’arte.
IV° TAPPA: TARANTO (TA) - TARANTO (TA)
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PARTENZA - ARRIVO:
Con gli oltre 300mila residenti, è la città più grande tra quelle che ospitano le tappe dell’edizione 2025 del Giro Mediterraneo in Rosa. Situata nel mar Ionio, sull’omonimo golfo, è soprannominata la città dei due mari per la posizione a cavallo del Mar Grande e del Mar Piccolo.
Fondata dagli Spartani nell’VIII secolo a.C. col nome di Taras, per la favorevole posizione divenne un punto estremamente strategico per il commercio. Taranto ospita uno dei più importanti musei archeologici italiani: il MArTa, dove è esposta una delle più grandi collezioni di manufatti dell’epoca della Magna Grecia.
La lunghissima storia ha lasciato sul territorio tante importanti testimonianze del suo passato. Tra le più apprezzate, vanno segnalati i resti del Tempio Dorico, la Cripta del Redentore e i palazzi appartenuti a nobili e personalità, come Palazzo Pantaleo e Palazzo d’Ayala Valva.
Taranto è Città Europea dello Sport 2025, designazione che ha premiato l’impegno nelle attività sportive da sempre profuso dall’amministrazione e dall’intera comunità. Un titolo che la città ha inteso valorizzare promuovendo una serie di manifestazioni che esalteranno il territorio fino al prossimo mese di dicembre.












